In cerca di…Autori emergenti…Enrico Graglia

Buongiorno Book Lovers, oggi come ospite nel mio blog nella sezione “In cerca di…Autori emergenti…Enrico Graglia.

Ecco una breve intervista per conoscere meglio il nostro autore, presto la recensione del suo libro “Il cerchio di pietre”.

A: Ciao Enrico ti do il benvenuto nel mio blog, grazie per aver accettato di rispondere alle mie domande. Il tuo libro mi è molto piaciuto, dovevo leggerlo velocemente, ma ti lascio ancora un po’ in sospeso per la recensione.
Iniziamo l’intervista, in poche parole chi è Enrico Graglia, cosa ama fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita.
E: Ciao Anna, grazie a te, è un vero piacere! Scrivo racconti fin dall’adolescenza e “Il Cerchio di Pietre” è il mio romanzo d’esordio. Prima di essere uno scrittore, sono un lettore: non ricordo di aver trascorso un solo giorno senza un libro in mano. Leggo di tutto, dalla narrativa, alla saggistica, ai fumetti. La scrittura per me è una necessità e riveste un ruolo sempre più importante nella mia vita. Quando scrivo, sento di stare impiegando bene il mio tempo. E il tempo è la risorsa più importante che abbiamo, no?

A: “Il cerchio di pietre” mi ha ricordato un po’ i primi libri del mio autore preferito Stephen King, ti sei ispirato a lui?
E: Sì, hai centrato il punto! King è il mio scrittore preferito. Da adolescente, le sue opere mi hanno spinto a scrivere. Durante la lettura di “Shining”, alla scena della donna morta che esce dalla vasca, ricordo di aver pensato: “Davvero si può fare questo con la scrittura?” e, subito dopo, mi sono detto che volevo farlo anch’io, volevo imparare il trucco e riproporre quella magia, al tempo stesso meravigliosa e terrificante, ai miei lettori – o almeno provarci. Così, eccoci qua.

A: Hai un luogo o una stanza dove preferisci scrivere?
E: Dove posso mettermi seduto, con il mio notebook sulle ginocchia o sul piano di un tavolo, lì è il posto adatto a scrivere, non mi formalizzo. “Il Cerchio di Pietre” è stato in gran parte concepito alla scrivania che io stesso ho costruito, nella mia casa di Castiglione d’Asti – che nel romanzo è diventato Castelvecchio d’Asti -, e durante alcuni periodi di vacanza trascorsi al Lago Maggiore.

A: A chi hai fatto leggere il romanzo prima di pubblicarlo?
E: A persone molto diverse tra loro, sia per gusti che per età. Volevo che “Il Cerchio di Pietre” fosse un libro adatto a tutte le tipologie di lettore e i pareri sono stati tutti positivi: ognuno apprezzava aspetti diversi della storia, ma nessuno ne è rimasto deluso. Mi sono quindi rivolto a dei professionisti – editor e agenzie letterarie – per avere anche un loro riscontro. Dopo di che, ho partecipato a un concorso, il Memorial Vallavanti Rondoni, e ho vinto il primo premio nella sezione narrativa inedita. Questo mi ha dato la spinta giusta per mettermi alla ricerca di una casa editrice e pubblicare il romanzo.

A: Molti scrittori prima di scrivere un romanzo stilano una scaletta e creano le schede dei personaggi, anche tu segui questa regola o vai a schema libero?
E: Mai fatte scalette o schede personaggi. Potrà sembrare poco professionale, ma, se quando mi metto a scrivere so già tutto quello che deve succedere, non mi diverto più e rischio di arenarmi: chiaro che fin dall’inizio ho un’idea della storia, almeno a grandi linee, ma la prima stesura è – e per me deve essere sempre – libera. C’è poi tempo nelle successive stesure e revisioni per lavorare sul testo in modo più analitico.

A: Hai un momento della giornata in cui preferisci scrivere?
E: Per me il momento ideale per scrivere è la notte, quando c’è silenzio e la mente è più libera di lasciarsi andare all’immaginazione. Le esigenze della vita quotidiana, però, mi permettono raramente di poter scegliere: ogni momento è quello buono, insomma, purché ci sia la possibilità di concentrarsi, distaccandosi da tutto e immergendosi nel film mentale da cui si sviluppa la narrazione.

A: Enrico, tre aggettivi per definire il tuo romanzo “Il cerchio di pietre”.
E: Per evitare di incensarmi da solo, prenderò a prestito tre degli aggettivi più usati dai lettori nelle recensioni: avvincente, originale e coinvolgente. Aggiungerei che ci ho messo tutto me stesso. Vivo tra quelle pagine.

A: Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo romanzo cosa diresti?
E: Il senso lo posso riassumere citando Stephen King: la verità e semplice, la magia esiste.

A: Un consiglio a chi vuole iniziare a scrivere un libro. Quali sono gli ingredienti perfetti per un buon libro? Quali i passaggi fondamentali che dovrebbe seguire un autore emergente?
E: Sarà banale, ma secondo me uno scrittore deve credere in ciò che scrive e metterci tutto se stesso. Penso sia l’unico modo per essere credibili. Se fingi, se rielabori concetti per sentito dire, alla fine il lettore se ne accorge. Nella scrittura come nella vita, sincerità e onestà sono tra le qualità più importanti. Poi bisogna saper scrivere, padroneggiare le tecniche, applicarsi, studiare. Un corso di scrittura può aiutare, se tenuto da una persona titolata: qualcuno che abbia ottenuto risultati importanti come autore e/o come professionista nel settore dell’editoria.

A: Qual è l’iter che hai dovuto seguire per vedere pubblicato il tuo romanzo?
E: Quando ho deciso di pubblicare, mi sono rivolto ad alcune case editrici (rigorosamente non a pagamento) che avevano a catalogo opere di genere fantastico. Un paio di queste hanno manifestato interesse per “Il Cerchio di Pietre”, ma l’emergenza Covid ha rallentato tutto. Proprio durante il primo lockdown, però, mi ha contattato la goWare: il romanzo li aveva convinti e intendevano pubblicarlo. Pochi mesi dopo, stringevo tra le mani le prime copie fisiche del mio libro: il momento più bello nella vita di uno scrittore.

A: Stai lavorando su un nuovo progetto?
E: In questo periodo sto revisionando il mio secondo romanzo, finito circa un anno fa, e proseguo la stesura del terzo; entrambi attengono alla sfera del fantastico, ma in modi molto diversi. Ho anche ricominciato a scrivere racconti.

A: Quanto tempo hai impiegato per scriverlo?
E: È stato un processo molto lungo, in totale parliamo di circa sette anni. Tra il 2011 e il 2018, infatti, ho realizzato le varie stesure; poi ci sono voluti altri due anni per trovare la casa editrice adatta e completare l’iter di pubblicazione.

A: Cosa desideri che rimanga del tuo romanzo nel lettore?
E: Spero che la storia continui a vivere nella sua immaginazione, che gliene resti il ricordo. Che non tutto finisca con qualche ora di intrattenimento durante la lettura, ma arrivi più in profondità.

A: Perché un lettore deve scegliere un tuo libro e a quale fascia di età è rivolto?
E: Un lettore può scegliere il mio libro se ha voglia di leggere una storia di genere fantastico ambientata in Italia, con venature horror e dark fantasy. Penso che “Il Cerchio di Pietre” sia adatto a tutti, dai quindici anni in su.

A: Dove i lettori possono acquistare il tuo romanzo?
E: “Il Cerchio di Pietre” è disponibile in cartaceo o in eBook su tutte le principali piattaforme di e-commerce, come Amazon, Kobo, IBS, Libraccio.

A: Ultima domanda, cosa legge Enrico nel suo tempo libero o in vacanza, il tuo o i tuoi autori preferiti.
E: Come ti dicevo, leggo di tutto, in qualsiasi momento libero a disposizione. Tra gli scrittori moderni che attualmente leggo più spesso ci sono Richard Matheson, Clive Barker, Terry Pratchett, Joe R. Lansdale, Joe Hill. Tra i classici, Marcel Proust, Fedor Dostoevskij, Jack London.

Grazie ancora per l’intervista…

Buona lettura

Lascia un commento