Vita d’Autore: James Matthew Barrie…il bambino che non voleva crescere

“Il motivo per cui gli uccelli, a differenza degli esseri umani sono in grado di volare, risiede nella loro fede incrollabile, perché avere fede vuol dire avere le ali.”

Buongiorno Book Lovers, oggi nel mio blog ho un ospite speciale un autore speciale, grazie a lui noi possiamo sognare, per “Vite d’ AutoreSir James Matthew Barrie, semplicemente come J. M. Barrie.

James Matthew Barrie nasce a Kirriemuir il 9 maggio 1860, nono di 10 figli di una famiglia di tessitori di provincia, è stato uno scrittore e drammaturgo scozzese, ricordato principalmente per aver creato il personaggio di Peter Pan.

Il padre, David Barrie è un umile tessitore e la madre, Margaret Ogilvy era figlia di un muratore.

James Matthew Barrie, piccolino e gracile, fin da bambino intratteneva i fratelli con racconti fantastici da lui inventati, con la mamma amava passare il tempo a leggere i classici.

A sei anni, il fratello maggiore David muore per un incidente di pattinaggio sul ghiaccio il giorno prima del suo 14º compleanno, la tragedia fa cadere la madre in una profonda depressione e Barrie cercò di risollevarla in ogni modo arrivando a indossare perfino i vestiti di David e fischiettando nel modo in cui lo faceva lui.

La relazione tra madre e figlio, molto forte e intensa, marcherà profondamente la vita di James, infatti dopo la morte della madre pubblicherà, nel 1896, Margaret Ogilvy, una delicata biografia celebrativa.

All’età di 8 anni viene mandato all’Accademia di Glasgow, prosegue i suoi studi alla Forfar Academy, a 13 anni lascia definitivamente la sua casa natia per studiare all’Accademia di Dumfries, quindi consegue all’Università di Edimburgo la laurea nell’aprile del 1882.

Dopo le prime esperienze deludenti come giornalista per il Nottingham Journal, James si sposta nel 1885, senza soldi nel portafoglio e amici, a Londra per intraprendere la carriera di scrittore, scrive un romanzo, ma è costretto a pubblicarlo a sue spese.

Successivamente Barrie scriverà principalmente per il teatro, ma la sua prima commedia viene stroncata dalla critica, una biografia di Richard Savage, scritta da Barrie e HB Marriott Watson; dopo tanti tentativi finalmente sfonda con successi a ripetizione, al punto che in certe stagioni i teatri del West End di Londra ospitano cinque suoi drammi differenti; nel 1893 scrisse anche il libretto di un’opera lirica comica, Jane Annie, che James pregò il suo amico Arthur Conan Doyle di rivedere e rifinire per lui.

Nel 1894 sposa un’attrice teatrale, Mary Ansell da cui in seguito divorzierà, senza che le nozze siano consumate.

A Londra abita davanti ai Kensington Gardens dove amava portare a spasso il suo cane Porthos; un giorno, seduto su una panchina ad Hyde Park, nei giardini di Kensington, con il proprio cane, 1898, fa il più importante incontro della sua vita, conosce la famiglia Davies, Sylvia e Arthur e si “innamora” dei 5 figli piccoli, George, Jack, Peter, Michael e Nicholas.
Con loro gioca e si diverte, racconta storie e fantastica su mondi lontani, ritorna indietro al tempo in cui intratteneva nello stesso modo i fratelli e la mamma.
Offre loro addirittura il proprio cottage fuori città, il Black Lake Cottage, dove James produce un album di fotografie dei ragazzi che giocano ai pirati, intitolato “I bimbi smarriti di Black Lake Island”, ne fa due copie, una delle quali regala al padre dei bambini, Arthur, che la smarrisce in treno; l’unica copia superstite è custodita presso la Beinecke Rare Book and Manuscript Library della Yale University.
Da quell’amicizia trae ispirazione per il suo capolavoro, Peter Pan, il bambino che non voleva crescere.

La figura di quello che è stato definito il principe dei folletti, Peter Pan, comparve per la prima volta nel 1902 nella novella “L’uccellino bianco”, “The Little White Bird”, in questa storia si racconta che tutti i bambini di Londra erano dei piccoli e graziosi uccellini che vivevano, svolazzando e divertendosi, nei giardini di Kensington; tra questi uno si chiamava appunto Peter ed era piuttosto particolare, a soli 7 giorni dalla nascita decide di non voler diventare uomo e di rimanere per sempre bambino e quindi uccellino nei giardini di Kensington; ancora oggi qualcuno giura di vedere un uccellino bianco volare tra la gente e di udire delle belle risate!

L’avventura più nota del personaggio debuttò il 27 dicembre 1904, nello spettacolo teatrale Peter Pan, o il ragazzo che non voleva crescere, in cui Barrie riesce a smuovere l’animo del grigio pubblico londinese, tra i quali fa sedere anche 25 orfani.
Questa storia viene poi adattata, ingrandita e trasformata da Barrie in un romanzo pubblicato nel 1911 con il titolo “Peter e Wendy”, poi “Peter Pan e Wendy” e infine semplicemente “Peter Pan” ed è la sua consacrazione mondiale, il contemporaneo Robert Louis Stevenson disse di lui: «Io sono un artista, lui è un genio».

La vita di Barrie non è molto radiosa in seguito, nel 1910 la vedova Sylvia Davies alla propria morte precoce per cancro (come per il marito Arthur, morto nel 1907) gli lascia, insieme con la madre Emma e suo fratello Guy du Maurier, la co-custodia dei cinque figli; voci irrilevanti e mai comprovate insinuano dubbi su una possibile pedofilia di Barrie, voci completamente smentite in seguito dal più piccolo dei Davies ormai adulto, Nicholas.

La statua di Peter Pan nei giardini di Kensington, eretta in segreto durante la notte per la mattina del primo maggio nel 1912, doveva essere modellata sulle vecchie fotografie di Michael vestito come il personaggio, tuttavia, lo scultore sir George Frampton ha utilizzato un altro bambino come modello, lasciando Barrie deluso del risultato.

Barrie e i ragazzi Davies rimangono una famiglia per soli tre anni, poi all’avvento della prima guerra mondiale, Peter e George si propongono come volontari, George, il maggiore dei fratelli Davies, viene ucciso a 21 anni in trincea nel 1915, Peter invece sopravvive e viene insignito della Croce militare, fonda anche una casa editrice, la Peter Davies, ma la guerra lo segna così tanto che si suicida nel 1960, gettandosi sotto un treno pochi mesi dopo la morte del suo fratello maggiore Jack nel 1959; Michael, morì annegato nel 1921 all’età di 20 anni con il suo amico e probabile amante Rupert Buxton.

Barrie ha incontrato e raccontato storie alle giovani figlie del duca di York, la futura regina Elisabetta II e la principessa Margaret, acquisisce in seguito il titolo di sir e nel 1922 riceve l’Ordine al Merito; viene poi eletto rettore della St. Andrews University e nel 1930 Cancelliere dell’Università di Edimburgo.

Sir James Matthew Barrie morì di polmonite a Londra il 19 giugno 1937, a 77 anni, solo e senza eredi; il suo corpo è stato sepolto nel cimitero di Kirriemuir, in Scozia, vicino ai genitori, alla sorella e al fratello David.
Il cimitero sorge su una collina che domina la cittadina di Kirriemuir, nelle vicinanze c’è una camera oscura, aperta al pubblico nei pomeriggi estivi, donata alla città da Barrie.

 

Quando James Matthew Barrie morì, nel 1937, la Gran Bretagna si mise a lutto, migliaia di persone seguirono il funerale per le vie di Londra; da allora, ogni anno, a Natale, i teatri londinesi mettono in scena la storia del “bambino che non voleva crescere“.

Alla sua morte, lasciò in eredità lo sfruttamento dei diritti d’autore al Great Ormond Street Hospital, un ospedale pediatrico londinese del quartiere di Bloomsbury, garantendogli una generosa prosperità.

La sua vita, e in particolare le vicende che lo hanno portato alla frequentazione della famiglia Llewellyn-Davies e a scrivere il suo capolavoro, sono state portate sullo schermo cinematografico nel film “Neverland – Un sogno per la vita” di Marc Forster del 2004, interpretato da Johnny Depp nei panni dello scrittore.

In realtà è bello immaginare che nel momento della sua morte non fosse veramente solo, ma che sicuramente c’erano le fatine, i pellerossa, i pirati, le sirene, ma soprattutto Peter, Wendy, Gianni, Michele, Trombetta e tutti i bambini perduti.
Finalmente James era nel suo mondo, all’Isola Che Non C’è.

“ Non smettere mai di Sognare, solo chi sogna può Volare.”

 

Buona lettura

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